Carpuride W702: CarPlay e Android auto anche in MOTO

13 Giugno 202413 Giugno 2024 Ermanno Ceccherini

La mia costante ricerca di un dispositivo idoneo alla navigazione in moto è forse terminata con il Carpuride W702. Nello specifico i ragazzi di Carpuride mi hanno inviato il modello W702B che sul mercato rappresenta la versione con il maggior numero di accessori in confezione. Tuttavia, la suddetta versione Carpuride W702B, la consiglio solo ai possessori di BMW o ai motociclisti che hanno integrato sulla propria moto il supporto da staffa per BMW GS o sorelle.

Questa versione infatti ha in confezione il tipico aggancio della casa bavarese, cosa che a molti potrebbe non interessare. Per la cronaca è però giusto sottolineare che il tutto si integra perfettamente sulle motociclette tedesche, quindi, se avete una BMW questa è senza alcun dubbio la versione che fa per voi. Tutti gli altri invece potranno “accontentarsi” della versione Carpuride W702 standard, che fa del supporto da manubrio universale con RAM Mount incluso il suo punto forte.

Tuttavia nel mio caso si è reso fondamentale l’acquisto di un accessorio specifico (e a parte) per staffe di diametro contenuto. Link in fondo all’articolo. La mia Ducati Multistrada 1260S ha infatti la staffe GIVI con diametro di circa 2 cm. Ecco allora che la spesa di ulteriori 19 euro si rende fondamentale e renderà il Carpuride W702 perfetto per ogni evenienza.

Veniamo all’utilizzo. Dopo averlo testato qualche giorno in diverse circostanze e fondi stradali posso dire di essermi trovato decisamente bene. Al contrario di altri prodotti simili che spesso perdono il segnale con il telefono alla prima incertezza, qui la funzione CarPlay o Android Auto è sempre assicurata anche quando c’è poco campo a disposizione. Inutile dirvi che ogni funzione specifica dei sistemi operativi IOS o Android funziona alla perfezione.

Per chi invece dispone di uno smartphone con sistema operativo differente nessun problema. La compatibilità Bluetooth a 360° permette l’utilizzo delle funzioni telefoniche ma anche della multimedialità in termini di radio e musica. Punto forte del Carpuride W702 è infatti la possibilità di collegarsi contemporaneamente al telefono e all’interfono così da restituire l’audio in casco senza ritardi o disturbi.

E se siete vecchio stile, convinti che la musica sia di ottima qualità se e solo se caricate su chiavetta USB o Scheda di memoria nessuna paura. Il Carpuride W702 dispone di un ingresso per scheda Micro SD che oltre a garantire elevata impermeabilità funziona davvero molto molto bene.

Piccole criticità. Il supporto per la Multistrada o per moto con staffa di piccole dimensioni non permette grandi regolazioni. vi consiglio a questo punto di non fissarlo fino a fondo così da lasciarvi un po di libertà di movimento. Non eccezionale la pellicola protettiva. Il Carpuride W702 dispone di schermo antiriflesso ma la pellicola riflessiva non garantisce questa caratteristica e ogni tanto disturba il pilota.

Nel video mi parlo in modo dettagliato di questo Carpuride W702. Vi ricordo inoltre qui sotto tutti i link utili all’acquisto. OCCHIO AGLI SCONTI !

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Ermanno Ceccherini

Quando è tempo di presentazioni sono sempre un po’ perplesso. Presentarsi può essere una banalità, una prassi semplice e quasi automatica se la si fa istintivamente e senza troppi pensieri. Pensate a quando vi presentate con qualcuno e 10 secondi dopo nessuno dei due ricorda il nome dell’altro. Ma se la presentazione ha un significato più profondo e fa parte di una relazione che si spera essere poi duratura, allora le difficoltà salgono. Ed è questo il caso. Ma va fatta, e allora... Mi presento. Il mio nome è Ermanno è la prima cosa da sapere su di me è che ho un’insaziabile fame... di motori. Ricordo nitidamente il momento in cui questa mia passione è sbocciata. Ero lì, avevo poco meno di 3 anni, e le gambe di mio padre erano il collegamento tra me e una sgargiante Fiat Coupè 16v Turbo. Tenevo con forza lo sterzo tra le mani ed ero affascinato da quel mondo tanto vicino quando misterioso. Qualche anno dopo mi ritrovavo in sella alla mia prima motocicletta, una pitbike, di quelle che si mettono in mano ai ragazzini, e io, poco più che poppante mi troviamo nuovamente difronte a un amore incondizionato per qualcosa che non conoscevo. Sono bastati pochi metri per capire che anche il mondo delle due ruote faceva parte di me; altrettanti per rendermi conto che l’asfalto ha una consistenza tale da non lasciare scampo alla pelle. Primo giorno, prima caduta, primi incoraggiamenti da chi oggi mi guarda da lassù a risalire in sella. E così ho fatto. Da allora non ho più assaggiato l’asfalto, ma continuo ad assaporare il vento in faccia e quel senso di libertà che solo le due ruote sanno darmi. Una decina di anni dopo sono arrivati i 18. Li aspettavo con ansia ma solo perché sapevo che con loro sarebbe arrivata la patente. Tra le mani una MiTo con così pochi cavalli da far sembrare la Coupè una supercar, eppure la legge non mi permetteva di guidare altro. Gli anni passano, e oggi, che ne ho 26, di auto e moto ne ho viste e provate parecchie. Ho sviluppato nel tempo uno strano senso critico. E per critico non intendo tanto la capacità di giudicare quanto piuttosto una ingombrante vena polemica che spesso mi spinge a gettare fango sulle auto moderne. Sarà forse perché tra le mani ho sempre qualche intrigante youngtimer? Chissà, questa è un’altra storia. Questa è una parte di me, tanto altro lo leggerete nei vari articoli. Benvenuti su Piedi Pesanti !

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Ermanno Ceccherini

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