Se vi dicessi che Manifattura Automobili Torino (M.A.T) ha creato una Alfa Romeo 33 Stradale come reagireste? Entusiasmo? Rabbia? Stupore? Ebbene sono tutte sensazioni che hanno un loro senso, e adesso proverò a spiegarvi il perché. La Manifattura Automobili Torino non è nuova a imprese di una certo spessore. Il suo fondatore, Paolo Garella, è un ingegnere, ex capo del reparto veicoli speciali per Pininfarina, nonché firma di circa 100 progetti tra auto da corse, one off e serie limitate. Insomma, un appassionato che sa il fatto suo e che nel 2014 da vita alla M.A.T. ovvero Manifattura Automobili Torino.
Molto probabilmente avete già sentito parlare della M.A.T. in occasione del clamore che ha suscitato la loro New Stratos, stretta parente estetica, ideale e sentimentale dell’indimenticata Lancia. 25 unità a tiratura limitata che celebrano l’ormai storica corsaiola italiana. Ma oggi non è lei la protagonista.
Tra il 1967 e il 1969 l’Alfa Romeo sfornò 18 esemplari di quella che per molti è tutt’ora l’auto più bella di sempre: la 33 Stradale. Disegnata dalla matita Franco Scaglione viene costruita dalla Carrozzeria Marazzi e porta in dote alcune chicche che la renderanno unica. Tra queste l’apertura delle portiere ad ali di farfalla incernierate sul tetto (prima al mondo) e un V8 che porta la firma di Giuseppe Busso e di Carlo Chiti (a capo dell’Autodelta). Per la versione stradale si parla di 230cv che diventano 270 nelle versioni da competizione con un peso di circa 700kg. 5 secondi per arrivare a 100km/h e una velocità massima prossima ai 270km/h. Un mostro di potenza e bellezza, cosa non semplice se pensiamo alle tecnologie dell’epoca.
UN’ICONA PIU’ UNICA CHE RARA: ECCO LA ALFA ROMEO 33 STRADALE
Alfa Romeo per la sua 33 Stradale aveva ipotizzato due allestimenti differenti, Lusso (o allestimento A) con riscaldamento, sedili da comoda GT e finestrini regolabili, e la versione Competizione GR.4 (B) senza riscaldamento, con finestrini fissi, sedili da corsa e qualche ritocco generale. Per farla breve la versione da competizione non si distaccava troppo dalla Tipo 33 che correva in pista. Chiude il cerchio un prezzo quasi doppio rispetto alla Jaguar E-Type e ben 2 milioni e mezzo più alto rispetto a quello della Lamborghini P400 Miura che costava 7 milioni e 700 mila lire contro i 9 milioni e 800 dell’Alfa Romeo.
Data la rarità della vettura e i prezzi esorbitanti dei pochi esemplari rimasti (tra l’altro non in vendita) dalle parti di Torino qualcuno ha avuto la pretesa speciale di avere la propria Alfa Romeo 33 Stradale. Ecco allora che alla M.A.T. hanno completamente ricreato l’iconica vettura del Biscione.
Interamente costruita a mano, l’Alfa Romeo 33 Stradale della M.A.T. nasce seguendo passo passo i disegni di progettazioni originali. Ricrea dunque fedelmente ciò che i tecnici Alfa hanno fatto a fine anni sessanta. Non essendo un restomod ne tantomeno un restauro, anche il telaio è stato progettato e costruito partendo da zero, al fine di potergli cucire sopra le iconiche linee della leggenda italiana.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE SI PRENDONO PER MANO
Sotto il cofano scalpita un V8 ben noto dalle parti di Arese. Stiamo parlando del 2600cm3 da 240cv della Montreal opportunamente modificato e rivisto per adattarsi al meglio allo spirito della 33 Stradale. D’altronde questa scelta non è così folle o fuori luogo: il motore della Montreal era stretto parente del V8 della 33 Competizione, quindi si gioca davvero in casa soprattutto si gioca con dei carburatori dall’indiscusso fascino. Dopo ben 12 mila ore di lavoro i tecnici della Manifatture Automobili Torino hanno finalmente dato alla luce la “loro” Alfa Romeo 33 Stradale.
Non è stato semplice, non poteva esserlo; d’altronde le richieste del cliente erano specifiche e speciali. Voleva un’auto cucita su se stesso e così è stato. Il volante per esempio è stato modellato in 3D tracciando i solchi che le mani del fortunato possessore imprimevano sui prototipi non definitivi. Discorso simile se non identico anche per i sedili, più confortevoli e pregiati, ma anche per l’aggiunta del climatizzatore, fondamentale ai giorni nostri. Insomma un esemplare unico, che non verrà replicato salvo richieste specifiche, ma che rimarrà un pezzo da collezione eterno quasi alla pari delle zie del Biscione.
Ma replicare questo capolavoro non è cosa alla portata di tutti. Le cifre si aggirano intorno a 1,5 milioni di euro. Prezzo altissimo, ma non così tanto se pensiamo che ne servono circa 10 per portarsi a casa un esemplare originale. E qui iniziamo con quelle che potrebbero essere le note dolenti. Almeno per alcuni. Una buona fetta di appassionati criticano da sempre questa tipologia di “creazioni”. Che siano restomod, retromod, o semplici creazioni da zero c’è sempre chi è pronto a storcere il naso. Secondo molti la purezza di alcuni modelli dovrebbe rimanere tale.
UN SOGNO ESCLUSIVO CHIAMATO ALFA ROMEO 33 STRADALE M.A.T.
L’esclusività di alcuni esemplari andrebbe preservata limitando al massimo iniziative di questo tipo. Personalmente non ho ancora una idea ben chiara. Mi spiego. Quando si tratta di strane repliche che non hanno arte ne parte, anche se fatte da artigiani dell’automobilismo, rimango abbastanza contrariato e in disaccordo. Ma in casi come questo della Alfa Romeo 33 Stradale, o della Delta Futurista di Amos, il mio cuore di appassionato comincia a battere all’impazzata. Chi ama davvero le auto sa che queste opere non intaccheranno in alcun modo il fascino delle loro versioni “originali”. Anzi! Lo rafforzeranno facendole conoscere a chi oggi pensa che le auto siano solo un macabro agglomerato di schermini e sensori.
Che poi in realtà qualche differenza dalla Alfa Romeo 33 Stradale originale c’è. Esteticamente una su tutte l’assenza del mitico scudetto del Biscione. In questo caso è stato sostituito da un disegno inedito che la Manifattura Automobili Torino ha opportunamente messo su carta. E allora ben vengano creazioni come questa, ben vengano sogni ad occhi aperti come la mitica Alfa Romeo 33 Stradale, come la Delta Futurista, come la New Stratos. E se di sogni stiamo parlando, ben vengano dolci risvegli con le geniali idee della M.T.A. che nel 2022 si preoccupa ancora di far battere il cuore di noi appassionati.
E voi cosa ne pensate di questa bellezza? Ditecelo nei commenti o su Youtube.