Della Ducati Multistrada V4 abbiamo parlato poco. Non lo abbiamo fatto perché delusi dallo stravolgimento al quale la Multistrada è stata sottoposta. Quanto piuttosto perché siamo in attesa di un test drive che a breve speriamo di portarvi sul canale. La Ducati Multistrada V4 sta riscuotendo un ottimo successo. Successo dovuto alle sue immense qualità che sono sotto gli occhi di tutti.

Ducati Multistrada V4

A dire della stessa Ducati, la nuova Multi sta convincendo chi prima era scettico. Molti possessori di BMW GS, KTM Adventure e compagnia bella, hanno ora messo in garage la rossa di Borgo Panigale. Laddove però Ducati Multistrada V4 sta arrancando è nella conquista dei puristi del marchio: i ducatisti. Il ducatista più sfegatato già al lancio della prima Multistrada aveva storto il naso. Nel tempo però si è lasciato sedurre dalla sua comodità che quasi mai ha rappresentato una rinuncia alle prestazioni. In ogni Multistrada prodotta fino a oggi erano presenti tutti gli elementi distintivi del marchio. Telaio a traliccio, motore a due cilindri, sistema desmodromico, monobraccio etc.

Multistrada V4

Con la Multistrada V4 però le cose sono cambiate. Ducati ha stravolto l’intero progetto per renderlo più efficace e più appetibile a chi finora mai aveva visto una Multistrada come moto “definitiva”. I ducatisti hanno storto il naso e hanno istantaneamente gridato allo scandalo. Per molti, l’ultima Multistrada rimane la 1260, che forte di una componentistica all’avanguardia non sfigura al cospetto della sorella più giovane. Ducati però vuole convincere anche i suoi fedeli sostenitori.

Ducati 1260s
La Multistrada 1260 che continua ad affascinare i puristi del marchio

 

La Ducati Multistrada V4 che arriverà metterà tutti d’accordo

Per farlo ha un asso nella manica: la Multistrada V4 con monobraccio, cerchio anteriore da 17 e altre piccole chicche che scopriremo in futuro. A far sorridere i ducatisti è proprio l’anteriore da 17 pollici che renderebbe la Ducati Multistrada V4 un po meno enduro del previsto.

Ducati Multistrada V4 17 pollici

 

Questa soluzione garantirebbe un’impostazione più corsaiola che gli amanti del marchio apprezzano. Al momento circolano un paio di muletti, fotografati e subito diffusi online. Per dovere di cronaca mi sento di aggiungere che questa non è una novità dell’ultima ora.

Scarico Akrapovic Multistrada

Nelle primissime fasi di sperimentazione della Multistrada V4 numerosi erano gli esemplari in questa configurazione “tradizionale”. Un ritorno al passato che avrà sicuramente un ottimo effetto sulle vendite.  Da Piedi Pesanti accogliamo con entusiasmo questa scelta e speriamo davvero di vedere la Ducati Multistrada V4 in questa configurazione presto su strada. 

Ermanno Ceccherini

Quando è tempo di presentazioni sono sempre un po’ perplesso. Presentarsi può essere una banalità, una prassi semplice e quasi automatica se la si fa istintivamente e senza troppi pensieri. Pensate a quando vi presentate con qualcuno e 10 secondi dopo nessuno dei due ricorda il nome dell’altro. Ma se la presentazione ha un significato più profondo e fa parte di una relazione che si spera essere poi duratura, allora le difficoltà salgono. Ed è questo il caso. Ma va fatta, e allora... Mi presento. Il mio nome è Ermanno è la prima cosa da sapere su di me è che ho un’insaziabile fame... di motori. Ricordo nitidamente il momento in cui questa mia passione è sbocciata. Ero lì, avevo poco meno di 3 anni, e le gambe di mio padre erano il collegamento tra me e una sgargiante Fiat Coupè 16v Turbo. Tenevo con forza lo sterzo tra le mani ed ero affascinato da quel mondo tanto vicino quando misterioso. Qualche anno dopo mi ritrovavo in sella alla mia prima motocicletta, una pitbike, di quelle che si mettono in mano ai ragazzini, e io, poco più che poppante mi troviamo nuovamente difronte a un amore incondizionato per qualcosa che non conoscevo. Sono bastati pochi metri per capire che anche il mondo delle due ruote faceva parte di me; altrettanti per rendermi conto che l’asfalto ha una consistenza tale da non lasciare scampo alla pelle. Primo giorno, prima caduta, primi incoraggiamenti da chi oggi mi guarda da lassù a risalire in sella. E così ho fatto. Da allora non ho più assaggiato l’asfalto, ma continuo ad assaporare il vento in faccia e quel senso di libertà che solo le due ruote sanno darmi. Una decina di anni dopo sono arrivati i 18. Li aspettavo con ansia ma solo perché sapevo che con loro sarebbe arrivata la patente. Tra le mani una MiTo con così pochi cavalli da far sembrare la Coupè una supercar, eppure la legge non mi permetteva di guidare altro. Gli anni passano, e oggi, che ne ho 26, di auto e moto ne ho viste e provate parecchie. Ho sviluppato nel tempo uno strano senso critico. E per critico non intendo tanto la capacità di giudicare quanto piuttosto una ingombrante vena polemica che spesso mi spinge a gettare fango sulle auto moderne. Sarà forse perché tra le mani ho sempre qualche intrigante youngtimer? Chissà, questa è un’altra storia. Questa è una parte di me, tanto altro lo leggerete nei vari articoli. Benvenuti su Piedi Pesanti !

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