Se segui Piedi Pesanti è estremamente probabile che tu sia Alfista. E se sei Alfista ami la Giulia che, parlando di berline sportive, per te non ha rivali. Tuttavia lì fuori è pieno di gente che non la pensa allo stesso modo o quantomeno, viste le ineccepibili doti dinamiche, fa (soprattutto fuori dall’Italia) distinzione fra la Quadrifoglio e le altre. E come mai?

Prima di cominciare, delle doverose premesse: la Giulia è l’Alfa che tutti aspettavamo da anni, per non dire decenni. Tuttavia, per quanto le previsioni di vendita furono utopistiche non si può certo assolverla dalle sue colpe scaricando tutto sulla moda per i SUV, la demonizzazione del diesel, il covid-19 e la crisi dei chip, la mancanza di una SW o di gadget tecnologici che si danno per scontati. Infatti, per quanto le versioni più accessibili della Giulia continuino a brillare per la guida piuttosto che per la completezza del pacchetto, potrebbero non soddisfare lo stesso proprio chi punta il 100% sulla sportività.

Prima di sparare le cartucce più potenti però, una parolina sugli interni. Quelli della Giulia hanno un’impostazione molto moderna e ricercata, specialmente rispetto alla diretta rivale al debutto: la BMW F30. Purtroppo però la berlina italiana casca proprio su ciò che rende un’auto… al passo con i tempi: l‘infotelematica.

È senza dubbio l’aspetto che convince meno ancora oggi, sulla Giulia. Quanto spazio le è stata dedicato nella plancia? tantissimo: è l’assoluta protagonista della parte centrale ed oltretutto è stata integrata magistralmente nel design del cruscotto. Eppure nonostante questo non risulta ancora oggi a fine 2022, al livello di NBT o NBT Evo della stessa F30.

Gli interni della rinnovata Giulia MY 2020

Però sulla piattaforma, che lavoro! Che dire di Giorgio, è anche lo scheletro delle Maserati Folgore, con buona pace dei sapientoni torinesi che la ritenevano vecchia ed inadeguata per l’elettrificazione. Una cosa che si è sempre detta della Giulia è quella di essere strettamente imparentata con la più potente quadrifoglio: “la stessa auto senza il V6”. Ed effettivamente non è un’affermazione campata per aria. Chi acquista anche la più base delle Giulia guida una berlina di gran lunga più piacevole dell’analoga BMW (qui la prova a cura del nostro Luca). Tuttavia è innegabile che le versioni a 4 cilindri abbiano subito delle ingiustizie che, di fatto, rendono la Quadrifoglio un oggetto ben distinto.

E cosa mancherebbe ancora alla Giulia (non Quadrifoglio) per essere la berlina sportiva perfetta? I controlli disinseribili, ad esempio. Mettetela come vi pare, ma su un’auto che punta tutto sul piacere di guida l’ESP non disiseribile è una scelta incomprensibile e antipatica, in quanto netta linea di demarcazione fra chi possiede una Quadrifoglio e chi no. Forse sarebbe bastata la possibilità di alzare la soglia d’intervento dei controlli (vedi le più recenti BMW). La Giulia resta fantastica da guidare, ma se non spendete 100.000 euro il retrotreno resterà sempre troppo composto.

Certo, potete armeggiare con i cavi della batteria oppure montare il DNA Pro della Quadrifoglio (pena la perdita della garanzia) e leggere finalmente “ESC off” sul quadro strumenti, ma la Giulia si guiderà solo con la mappatura pedale nella modalità Normal. Questo comporta un’erogazione della coppia motrice più dolce e, sopratutto, una risposta meno pronta al gas con ogni probabilità frustrante per i guidatori più esigenti.

No Quadrifoglio, no party

Poi, in barba a ogni slogan come #savethemanuals, un marchio emozionale come Alfa Romeo oggi non offre un cambio manuale, a differenza della sua storica rivale bavarese. Anche sulle Quadrifoglio non è più disponibile, ma comunque si trattava di una leva che bastava anche soltanto manovrare a vettura spenta per ubriacarsi di endorfine. L’antitesi del Getrag disponibile sulle altre Giulia, ma solo a gasolio. Bah! Un comando così asettico che piuttosto che ad una vivace Alfa Romeo si addice ad un volante Logitech per console. Ma come si è potuto millantare una parentela così stretta con la Quadrifoglio se a differire era proprio un componente che, come lo sterzo, è colonna portante dell’esprerienza di guida? A maggior ragione se lo si preferisce ad un eccellente automatico, forse il migliore in assoluto, ossia lo ZF 8HP50.

Lo ZF 8HP è veramente un magnifico gingillone

Arriviamo al capitolo dotazioni ed allestimenti: qui, carissimo lettore, credo che Alfa abbia preso due piccioni con una fava. Da un lato ha mostrato un’evidente arretratezza tecnologica che, unita a voci poco lusighiere su affidabilità e servizio clienti, non ha strappato quest’ultimi ai soliti brand premium. Dall’altro, nonostante il progetto dalle incredibili potenzialità, è riuscita non imporsi in quella nicchia di pallinati del piacere di guida che alla fine hanno preferito comprare altro di cui, mio malgrado, ne faccio parte.

Mi spiego peggio: prendiamo una BMW. Di base non è proprio la cosa più sportiva che esista, vero, perciò consideriamo un allestimento Sport o meglio MSport. In questa maniera non solo abbiamo arricchito la dotazione di serie ma abbiamo un’auto più sportiva come assetto, look esterno ed interno. Soprattutto dentro, troviamo dei sedili sportivi in alcantara con fianchetti regolabili elettricamente ed un volante più diretto (ma a rapporto variabile), praticamente un must per chi cerca pepe alla guida. E se non si è soddisfatti, con le BMW M Performance Parts si accede ad un catalogo di accessori sterminato: non solo estetici ma anche roba di sostanza, come assetti e freni molto performanti, scarichi sportivi (anche attivi), differenziali autobloccanti e perfino rimappature per la centralina (anche per quelle a gasolio, con garanzia preservata). Poco importa se stiamo parlando di una 114d o una 340i, possiamo personalizzarla come ci pare senza alcun vincolo di motorizzazione, trasmissione e trazione.

Un modello, 4 anime diverse: Modern, Sport e Luxury. In foto manca la MSport

Tutto ciò non avviene in Alfa Romeo. Vuoi un 6 cilindri, o una Giulia con lo scarico sportivo? C’è solo la Quadrifoglio. Un sedile misto pelle-alcantara? La Veloce non basta, devi spendere di più (la Veloce TI fu commercializzata per un brevissimo periodo; oggi si chiama Estrema ma è comunque senza spoiler e minigonne). Vuoi una Giulia sportiva esteticamente? Devi comprare una Veloce, 210 cv diesel o 280 cv benzina. Come dici? La vuoi solo posteriore? Impossibile se abiti in Italia, se prendi una Veloce sposi anche il Q4 e l’assetto rialzato da pandino ammetano. Allora vai di turbobenzina 200 cv? Bene, però non puoi averla bella come la Veloce, e non pensare nemmeno di metterci una pezza attingendo al catalogo accessori: puoi scegliere il colore del portachiavi, magari il tappo del carburate in alluminio, oppure la V del trilobo in carbonio. Cose così.

Altra cosa che ho trovato atroce: gli spot. Please, make Alfa Romeo commercials great again.

Insomma, gli altri marchi offrono notevoli opzioni di personalizzazione a prescindere dalla meccanica, tutto ciò con la Giulia non avviene e chi ne fa le spese, paradossalmente, è proprio colui che ricerca sportività prim’ancora che lusso e prestigio: quello che è l’Alfa oggi, del resto. Una cosa è certa: la direzione presa con Giulia e Stelvio è senza dubbio quella giusta e per fortuna l’attuale CEO Imparato sembra pensarlo veramente. Non ci resta quindi che incrociare le dita e sperare un continuo e costante miglioramento di Giulia e Stelvio piuttosto che in un ennesimo e dispendioso reboot.

Mauro Conte

Laureato in Ingegneria del Veicolo presso il dipartimento Enzo Ferrari di Modena con una tesi su un concept a guida autonoma per Maserati. Nella vita progettista con una malattia per le automobili. Sono su Piedi Pesanti per allargare maggiormente i miei orizzonti e conoscenze.

4 pensieri riguardo “Alfa Romeo Giulia: analisi di un “flop”

  • Degli orpelli estetici si può fare a meno, dell’infotainment da anni 3000 anche, se c’è android auto ACP bene altrimenti pazienza. Ma su una Vera Alfa Romeo, trazione posteriore con optional differenziale meccanico autobloccante (compreso nel Performance Pack) per 2500 o 3000 euro( a seconda delle annate/versioni) non poter disinserire i controlli è una cosa Assurda.
    Inoltre nonostante lo ZF8HP sia fantastico (e io non apprezzavo i cambi automatici) l’avrei preferita manuale.
    La mia Giulia Q2 2.0T è una Tigre (dietro le sbarre)

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  • Caro Mauro L’unico appassionato Alfa era Marchionne. Gli altri sanno riempirsi solo la bocca… vedesi Tonale e F1….

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  • Sembra un articolo tradotto dall’inglese.

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    • purtroppo le analisi SEO stanno uniformano molto il modo di scrivere online

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