Negli ultimi anni si parla del Panda Raid sempre con maggiore insistenza. Molti però ancora non sanno cosa sia nello specifico questo evento che non mi pento di definire competizione e presto vi spiegherò perché. Il Panda Raid è una manifestazione amatoriale che si tiene ogni anno a Marzo in Marocco, attraverso un tour di 7 tappe. Come avrete capito dal nome le protagoniste sono delle Fiat Panda (ammesse anche le gemelle Seat Marbella) che dovranno cavarsela sui fondi complicati e dissestati del deserto.
Questo è il succo, ma c’è molto di più. Molti immaginano il Panda Raid come una semplice “scampagnata” nel deserto. Niente di più sbagliato. Uomini e macchine vengono messi a dura prova. Gli scenari che dovranno affrontare sono molto diversi tra loro e ognuno richiede un grado di competenza e impegno da non sottovalutare. Il Sud del Marocco che ospita il Panda Raid è un territorio desertico, colmo di insidie, con un’alternanza di aree sabbiose e rocciose. Se a ciò aggiungiamo la giusta dose di fango il gioco è fatto.
Le Panda e i loro occupanti devono essere pronti a tutto. Vinti e vincitori? Beh certo, ma non è il fulcro della manifestazione. Sarà comunque presente una classifica basata sul passaggio ai diversi checkpoint e velocità nell’affrontare i settori. Il senso però è godersi a 360° questa incredibile avventura ed ecco allora che anche noi di Piedi Pesanti nel nostro piccolo vogliamo metterci lo zampino. Saremo infatti spiritualmente nella Panda n39 del Team Coyote 4×4, capitanata dai due bergamaschi Michele Boschini e Filippo Amigoni.
Abbiamo conosciuto Michele e Filippo qualche settimana fa quasi casualmente. Nel vedere la loro splendida Panda in noi è scattato qualcosa. Non potevamo non partecipare nel nostro piccolo alla loro avventura. I due ci hanno spiegato con precisione tutte le avversità alle quali andranno incontro e su Piedi Pesanti ve ne parleremo passo passo. Sarà un pò come stare a bordo con loro. L’assenza da regolamento del GPS e di qualsiasi ausilio digitale imporrà una maniacale attenzione nel prendere strade e sopratutto decisioni. Filippo e Michele sono pronti. Vogliosi di mettersi in gioco e di testare la loro creatura nel temibile deserto.
Nulla è stato lasciato al caso. vi presenteremo più avanti la loro Panda in una puntata dedicata; vi basti sapere che l’aspetto da cattiva ragazza è lo specchio di una meccanica e di una elettronica messa a punto per sopportare le estreme condizioni alle quali andrà incontro. I ragazzi hanno lavorato notte e giorno per rendere tutto ciò possibile e meritano attenzione e rispetto.
A poco più di 22 anni è lecito aspettarsi serate trascorse in discoteca o con amici al bar. Non per loro. Si sono chiusi nella loro officina e hanno passo passo ricostruito la Panda in base alle loro esigenze. Parola d’ordine: PASSIONE. È ammirevole l’impegno che hanno riposto in questo progetto, il denaro investito, e le forze messe in gioco.
A tal proposito non dimenticano chi li ha aiutati fin dal principio e ci tengono a salutare e menzionare chi ci è sempre stato, Parliamo della Scuderia Omega (che vanta grande esperienza in attività di questo tipo che ha contributo con utili consigli e nella fase di organizzazione delle tappe), la Carrozzeria Amigoni (del padre di Filippo che ha rimesso in sesto la struttura della Panda lavorando notte e giorno), l’ Oleodinamica Boschini (del padre di Michele che ha provveduto all’allestimento della vettura con roll-bar, portapacchi e varie piastre), l’officina di Biava Severino (impegnata nella messa a punto totale delle parti meccaniche e sostituendo tutto ciò che era a fine vita e recuperando il possibile).
La PiroArt Firework e FX (un’azienda specializzata in spettacoli pirotecnici che ha contribuito alla creazione del pannello dei servizi e delle luci supplementari. Non da meno ha costruito l’impianto elettrico aggiungendo una batteria gel per i servizi supplementari), l’elettrauto Carrara (ha revisionato tutto l’impianto elettrico sostituendo dei componenti fondamentali per la riuscita del progetto) e la Berga Wrapping ( che si è prodigata nella realizzazione di grafiche e adesivi che vestono la Panda n39).
Per oggi è tutto, in questa piccola infarinatura del Panda Raid speriamo di avervi incuriosito e coinvolto. Ci auguriamo che l’attenzione verso questa manifestazione sia massima, non solo da appassionati di motori ma anche da “cittadini del mondo”. In altre parole sappiate che buona fetta del ricavato andrà in beneficienza, attraverso canali che sosterranno numerose iniziative su vasti territori.
Cosa c’è di meglio se non divertirsi aiutando chi ha bisogno? Quindi rimanete connessi, presto ne saprete di più e vi presenteremo come si deve i due giovani “temerari” ma soprattutto vi parleremo nel dettaglio della Panda curiosando intimante sotto le sue lamiere.
Auguriamo il meglio a Filippo e Michele per questa avventura. Infatti siamo consapevoli che sapranno dire la loro anche nel deserto. Li ringraziamo per averci concesso la possibilità di seguirli e di parlare di loro. Siamo onorati di far parte seppur in piccolo di questa avventura e manco a dirlo facciamo il tifo per voi. Il nostro è un augurio al divertimento, tiferemo da casa affinché i vostri sorrisi siano sempre smaglianti riflettendosi sui granelli del deserto. In bocca al “Panda” ragazzi i Piedi Pesanti sono con voi.