La cattiva abitudine di fare cassa con gli autovelox fissi a spese degli automobilisti è nota a tutti. Altrettanto nota l’antipatica abitudine di associarli a tratti di strada nei quali il limite è stato scientificamente abbassato (SS1 Aurelia ad Alberese (GR), Cristoforo Colombo a Roma, SS18 ad Agropoli (SA), ad oggi oscurato, per dirne alcuni) proprio per permettere una raccolta continua di fondi provenienti da chi, magari di passaggio, rispettava il limite che, altrettanto ipoteticamente, fino a quella curva era di 90 all’ora e che magicamente viene abbassato a 70 senza logico motivo.

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Il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, Simone Baldelli, dopo la risposta fornita oggi dal viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Alessandro Morelli, nel corso dell’interrogazione a risposta immediata in Commissione Trasporti, afferma:  “Finalmente, dopo quasi 12 anni di attesa, qualcosa si muove sul fronte degli autovelox e il Governo si impegna a varare entro i primi mesi del 2022 il nuovo decreto che disciplina il corretto utilizzo dei sistemi di rilevazione a distanza della velocità”.

“Dal 2010 si attende una normativa che disciplini l’utilizzo corretto degli autovelox sulle strade italiane Il 29 luglio 2020 il Governo annunciò di aver sottoposto la bozza di decreto sul posizionamento degli autovelox alla valutazione della Conferenza Stato-città-autonomie locali, ma ad oggi il provvedimento risulta ancora fermo”.

Il Viceministro Morelli, rispondendo all’interrogazione presentata da Baldelli (componente della Commissione Trasporti), ha informato oggi che: “Con riferimento all’adozione del regolamento sugli autovelox, la Direzione Generale per la sicurezza stradale sta finalizzando la bozza di decreto in parola che sarà sottoposta alla valutazione della Conferenza stato-città-autonomie locali nei primi mesi del prossimo anno. Il provvedimento contiene una dettagliata disciplina finalizzata a garantire il rispetto dei limiti di velocità basata sulla propedeutica verifica, da parte degli enti gestori stradali, dell’adeguatezza dei limiti di velocità imposti quale condizione necessaria per poter installare gli autovelox.”

Forse, niente più limiti assurdi come i tristemente noti 30 km/h sulla Cristoforo Colombo a Roma o i 90Km/h sulle tangenziali milanesi, ci viene inevitabile sperare.

È anche previsto che la collocazione degli autovelox fissi debba tenere conto della necessità di un coordinamento tra i diversi organi di polizia preposti al controllo affinché non si creino sovrapposizioni e interferenze tra servizi e non si concentrino sulla medesima infrastruttura stradale più rilevamenti contemporanei.

”Aspettiamo il Governo alla prova dei fatti e speriamo che le nuove normative riducano la brutta abitudine di molte amministrazioni locali di utilizzare questi strumenti, che dovrebbero servire alla sicurezza stradale,  per aumentare le entrate nelle proprie casse” – ha commentato Simone Baldelli.

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