“La Fiat Panda 4×4 ci saluta definitivamente, è il momento di celebrare un’icona italiana”. Niente di più sbagliato e falso, almeno per ora. Nelle ultime settimane si è parlato con insistenza della cessata produzione della Panda a trazione integrale. È vero, l’utilitaria italiana non è più disponibile a listino ne tantomeno nel configuratore del modello. Non sono ancora chiare le cause, probabilmente la crisi dei componenti sta giocando un ruolo chiave nella produzione italiana.

Stellantis ha però comunicato abbastanza velocemente che l’esistenza della Fiat Panda 4×4 non è a rischio. La produzione riprenderà a pieno regime nei primi mesi del 2023. Questa è solo una pausa per riorganizzare le idee e forse per far scorta delle materie prime mancanti. Allora come mai tutti celebrano la Panda e ne piangono la scomparsa?

Fiat Panda 4x4
Fiat Panda 4×4 anno 2004

Nel frattempo qualcuno sta speculando sulla Fiat Panda 4×4

In questo caso, alla disinformazione si aggiunge un’ottima dose di speculazione. Come spesso accade è semplice non approfondire o giudicare senza aver prima esaminato tutte le carte in gioco. Parliamoci chiaro, ora come ora dichiarare morta la Fiat Panda attira una bella quantità di click o Visual. L’amore che gli italiani nutrono per questo modello è alla base di questo enorme interesse. E oserei dire meno male, considerando che spesso “denigriamo” ingiustamente i nostri prodotti.

fiat panda 4x4 cross
Fiat Panda 4×4 Cross

Il Pandino integrale è osannato da circa 40 anni, era infatti il 1983 quando Fiat presentò al mondo la sua nuova avventuriera. In tutto ciò però c’è un dato che fa riflettere. Venditori e privati negli ultimi giorni hanno aumentato i prezzi in modo sensibile.

Fiat Panda 4x4

La piccola torinese economica non lo era di certo, ma adesso alcune inserzioni rasentano la follia. Fatevi un giro su Autoscout24 o simile per comprendere a pieno ciò di cui stiamo parlando. Detto ciò, vi spieghiamo tutto meglio nel video che trovate linkato qui. Diteci nei commenti cosa ne pensate.

Ermanno Ceccherini

Quando è tempo di presentazioni sono sempre un po’ perplesso. Presentarsi può essere una banalità, una prassi semplice e quasi automatica se la si fa istintivamente e senza troppi pensieri. Pensate a quando vi presentate con qualcuno e 10 secondi dopo nessuno dei due ricorda il nome dell’altro. Ma se la presentazione ha un significato più profondo e fa parte di una relazione che si spera essere poi duratura, allora le difficoltà salgono. Ed è questo il caso. Ma va fatta, e allora... Mi presento. Il mio nome è Ermanno è la prima cosa da sapere su di me è che ho un’insaziabile fame... di motori. Ricordo nitidamente il momento in cui questa mia passione è sbocciata. Ero lì, avevo poco meno di 3 anni, e le gambe di mio padre erano il collegamento tra me e una sgargiante Fiat Coupè 16v Turbo. Tenevo con forza lo sterzo tra le mani ed ero affascinato da quel mondo tanto vicino quando misterioso. Qualche anno dopo mi ritrovavo in sella alla mia prima motocicletta, una pitbike, di quelle che si mettono in mano ai ragazzini, e io, poco più che poppante mi troviamo nuovamente difronte a un amore incondizionato per qualcosa che non conoscevo. Sono bastati pochi metri per capire che anche il mondo delle due ruote faceva parte di me; altrettanti per rendermi conto che l’asfalto ha una consistenza tale da non lasciare scampo alla pelle. Primo giorno, prima caduta, primi incoraggiamenti da chi oggi mi guarda da lassù a risalire in sella. E così ho fatto. Da allora non ho più assaggiato l’asfalto, ma continuo ad assaporare il vento in faccia e quel senso di libertà che solo le due ruote sanno darmi. Una decina di anni dopo sono arrivati i 18. Li aspettavo con ansia ma solo perché sapevo che con loro sarebbe arrivata la patente. Tra le mani una MiTo con così pochi cavalli da far sembrare la Coupè una supercar, eppure la legge non mi permetteva di guidare altro. Gli anni passano, e oggi, che ne ho 26, di auto e moto ne ho viste e provate parecchie. Ho sviluppato nel tempo uno strano senso critico. E per critico non intendo tanto la capacità di giudicare quanto piuttosto una ingombrante vena polemica che spesso mi spinge a gettare fango sulle auto moderne. Sarà forse perché tra le mani ho sempre qualche intrigante youngtimer? Chissà, questa è un’altra storia. Questa è una parte di me, tanto altro lo leggerete nei vari articoli. Benvenuti su Piedi Pesanti !

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