Lamborghini Revuelto è il nuovo capolavoro di Sant’Agata, l’erede spirituale e non solo della Aventador, ma saprà distinguersi dal toro che sostituisce? Beh scopriamolo insieme parlando di lei. Tanto per cominciare la Lamborghini Revuelto è ibrida, una Plug-In molto insolita ma apparentemente efficace. Laddove un tempo si trovava la trasmissione, ovvero sotto il tunnel centrale, oggi c’è una batteria da 3,8 kWh. Batteria che dona energia a ben 3 motori. Due sono posizionati sul frontale e forniscono trazione all’anteriore e uno al posteriore.

 

Lamborghini Revuelto

Ognuno di questi motori vanta 150 cv di potenza e il risultato prende il nome di trazione integrale. Ed è qui che la Lamborghini Revuelto compie la magia o quasi. Il suo possente motore di cui parleremo a breve, spinge le sole ruote posteriori. Non c’è alcun collegamento “meccanico” con l’asse anteriore, quindi di base potremo definirla una trazione posteriore pura. Ma, come da recente tradizione Lamborghini, ogni hypercar del toro spinge su tutte e quattro le ruote.

Lamborghini Revuelto

E nel caso della Revuelto tutto ciò avviene proprio grazie all’anima elettrica. A tutte le velocità i due motori anteriori sono sempre in presa e sempre pronti a dare il loro contributo. Quando si parla di elettrico c’è sempre però di mezzo l’incertezza delle ricariche. La Lamborghini Revuelto in tal senso è una Plug-In che può essere ricaricata alla colonnina tramite la presa nel bagaglio anteriore, o semplicemente in movimento.

Lamborgini Revuelto: una Plug-in da brivido

Si, avete capito bene, la Lamborghini Revuelto ha una modalità di guida specifica che grazie alla frenata rigenerativa e al motore endotermico riporta la batteria al 100% in soli 6 minuti. In questo modo in pochi minuti si riavranno a disposizione tutti i cavalli che i 4 motori possono garantire. Se siete arrivati fin qui meritate di certo qualche informazione sul propulsore principale. In barba a ogni moda ecologista a Sant’Agata hanno ritenuto opportuno adottare l’iconico V12 di sempre.

Lamborghini Revuelto

6.5 litri, nessun turbo, 825 cavalli di potenza e limitatore a 9500 giri. Serve altro? Beh si, cambio robotizzato a doppia frizione con 8 marce e coppia di 725 nm da combinare con i 350 nm dei motori anteriori e i 150 nm del motore posteriore. Manco a dirlo prestazioni davvero mostruose con uno 0-100 km/h coperto in poco meno di 2,5 secondi e velocità massima superiore a 350 km/h.

Dal punto di vista estetico la Lamborghini Revuelto porta in dote il design che abbiamo già visto sulle ultime edizioni speciali della casa con qualche tratto distintivo che caratterizza il marchio. A primo impatto l’attenzione è capitalizzata dal frontale. Basso e pronunciato integra fanaleria e prese d’aria in un unico elemento in colorazione a contrasto con il motivo a Y dei fanali già visto sulla Sion.

Proprio le prese d’aria giocano un ruolo fondamentale anche all’anteriore perché raffreddano il sofisticato sistema ibrido che da potenza avanti. E di raffreddamento si occupano anche le due prese NACA e delle feritoie anteriori che portano aria all’impianto frenante. La vista laterale rimane fedele al passato con pochi stravolgimenti se non le prese d’aria (vere) e delle fondamentali appendici aerodinamiche.

Lamborghini Revuelto

Il posteriore invece si fa cattivo, slanciato, feroce, quasi animalesco. Più che un toro ricorda un qualche rettile demoniaco, con gli scarichi il bella vista pronti a sputare fuoco e fanali sempre a Y che si nascondono nelle sinuose linee che caratterizzano il design posteriore. Piccola chicca: il V12 è in bella vista senza alcun plexiglass di protezione. Bene e male allo stesso tempo, io sarei geloso di esporlo alle intemperie.

Lamborghini Revuelto

 

Parola d’ordine per la Lamborghini Revuelto AERODINAMICA  

Anche la posizione degli scarichi non è casuale. Una zona così soprelevata serve a fornire spazio al mastodontico diffusore che schiaccia letteralmente a terra la Revuelto man mano che salgono le velocità. E in effetti anche alla voce aerodinamica la nuova Lambo non si fa trovare impreparata. Sulle fiancate, l’aria viene indirizzata verso 4 generatori di vortici posteriori, così aumenta l’energia del flusso che passa sotto la vettura e genera il cosiddetto effetto suolo. Anche prese d’aria anteriori e diffusore posteriore contribuiscono alla formazione di altri vortici con scopo del tutto identico.

Al posteriori però c’è un’altra sorpresa, ovvero l’ALA mobile, che si regola in base alle modalità di guida o grazie al rotore posto sul volante. Quando è chiusa, l’ALA non ha alcun impatto sull’aerodinamica e crea la minore resistenza possibile. Nella posizione denominata “Low Drag Position” è leggermente abbozzata, e genera un carico aerodinamico discreto ma una resistenza aerodinamica bassa in modo da rendere questa impostazione ideale per raggiungere la velocità massima. In “High Downforce Position” garantisce invece il massimo carico aerodinamico, la massima stabilità e la massima maneggevolezza.

 

La Lamborghini Revuelto prende le distanze dall’Aventador anche alla voce deportanza

Se tutto ciò vi sembra elaborato ma di difficile comprensione, sappiate solo che rispetto alla versione aerodinamicamente migliore della Aventador, la Revuelto ha il 33% in più di deportanza anteriore e il 74% in più di deportanza posteriore. Numeri incredibili, fidatevi. Ma quindi, è semplicemente una Aventador migliorata e rifinita? No, decisamente no. È una Lamborghini completamente nuova, fin dalle fondamenta, ed è una Lamborghini che ascolta le richieste dei suoi clienti per metterli al centro del progetto Revuelto.

A Sant’Agata infatti hanno lavorato su una monoscocca in fibra di carbonio completamente inedita e lo hanno fatto prestando particolare attenzione anche all’abitabilità che da sempre è una critica che i possessori muovono alle Aventador. In parole povere a bordo c’è più spazio ovunque. Dai semplice portaoggetti, al retro dei sedili, passando per le sedute. Una enorme rivoluzione estetica avviene proprio all’interno.

 
Interni della Lamborghini Revuelto finalmente di carattere e all’altezza di un marchio esclusivo

Con questa Lamborghini Revuelto a Sant’Agata abbandonano il design a esagoni e si concentrano sulla Y o più semplicemente su qualcosa di meno “massiccio” e più minimal. E direi finalmente perché a mio avviso gli interni delle attuali Lambo sono un po un pugno nell’occhio. Pugno frutto di una evidente ma imbarazzante esagerazione che prende evidentemente come esempio i tuner tedeschi. Questa volta tutto è lineare, di carattere ma non volgare o inutilmente irrobustito.

Display ovunque, ma la moda è ormai questa. 12,3 pollici al posto dei classici indicatori di giri e velocità, 8,4 pollici verticali come infotainment, e 9,1 pollici per il passeggero che in tempo reale può “leggere” i dati della vettura, analogamente a quanto fatto da Ferrari qualche anno fa. La vera plancia di comando è però il volante, farcito a più non posso di tasti e rotori. Da qui si controlla tutto. 4 rotori sono dedicati alle modalità di guida, sollevamento sospensioni, gestione ALA. I tasti invece regolano il launch control, gli indicatori di direzione e tutto il resto.

Appunto non da poco: la Lamborghini Revuelto è la prima hypercar con guida autonoma di secondo livello, e ciò significa ADAS a profusione. Mai prima d’ora una supersportiva come lei aveva tra l’equipaggiamento tutto questo “ben di Dio”. E qui le virgolette sono d’obbligo, perché onestamente, dubito che a qualcuno possano tornare utili gli adas su una Lamborghini del genere. Non oso immaginarmi a bordo di un missile terra aria come questo mentre penso a quando sterzerà e frenerà da sola perché io non vorrò farlo. Ma sorvoliamo.

Gli appassionati di tecnologia gradiranno gli aggiornamenti del sistema multimediale OTA (Over The Air) quindi automatici e senza bisogno di recarsi in concessionaria, e lo sblocco delle portiere con un’applicazione dedicata per Apple Watch, che mostrerà anche in tempo reale lo status dell’auto. Nome dell’app: Lamborghini Unica. Torniamo alla guida, perché ci stiamo già allontanando troppo da ciò che questa Lamborghini Revuelto dovrebbe rappresentare, ovvero l’esaltazione della guida in ogni contesto.

Parlando di modalità di guida abbiamo ben 13 combinazioni possibili che sono frutto dei 3 programmi (Recharge, Hybrid e Performance) e delle configurazioni Città, Strada, Sport e Corsa. In modalità CITTA’ la Revuelto è un agnellino da soli 180cv, che sfrutta l’elettrico per muoversi in ZTL o il V12 per ricaricare se abbiamo impostato il programma Recharge. Il driving mode STRADA invece fa schizzare la potenza a 886 cv il V12 è sempre presente e anche in questo caso può ricaricare la batteria. I motori elettrici anteriori gestiscono il sistema torque vectoring e l’ala posteriore garantisce massima stabilità alle alte velocità come nei percorsi autostradali.

In SPORT la Revuelto si trasforma ancora una volta e si fa più feroce e affilata. La potenza combinata sale a 907 cv, gli scarichi cambiano voce, il cambio si velocizza e le sospensioni si induriscono. Ma è nella modalità CORSA che le cose diventano impegnative. La Lamborghini Revuelto ha ora a disposizione 1015 cv, tutti i sistemi sono tarati per garantire prestazioni massime, quindi si affilano ulteriormente. In questa modalità il Launch Control esprime il suo massimo potenziale, e i freni, per evitare il surriscaldamento nelle fasi più concitate, chiedono aiuto alla rigenerazione in frenata garantita dai motori elettrici.

Tutta questa potenza viene tenuta a bada dalla nuova ed evoluta trazione integrale ma anche da un’elettronica di ultima generazione. Ruolo chiave lo giocano anche gli pneumatici appositamente sviluppati per lei. Si tratta degli inediti Bridgestone Potenza Sport di primo equipaggiamento. Per le stagioni fredde ci si può affidare ai Blizzak LM005 e per la pista ai Potenza Race, entrambi naturalmente sempre di casa Bridgestone.

Sulla bilancia la Revuelto potrebbe non sembrare leggerissima, ma tutta questa potenza e questa raffinatezza tecnologica ha un peso. Parliamo di 1772 kg con una distribuzione dei pesi del 44% all’anteriore e 56% al posteriore. Le immagini diffuse da Lamborghini la immortalano nel classico arancione che siamo abituati a vedere sulle vetture di Sant’Agata da qualche anno.

 Lamborghini Revuelto

In realtà la vostra personale Lamborghini Revuelto potrà essere un po come la volete. Il programma Ad Personam conta circa 400 colorazioni e altrettante combinazioni interne tra sellerie, materiali e colori. Insomma, il numero di combinazioni è pressoché infinito, non vi basta che sganciare un bellissimo assegno da circa 510 mila euro e il bolide sarà vostro già a fine 2023.

Lamborghini Revuelto

Prima di lasciarvi voglio provocarvi con un paio di argomenti. Il primo riguarda proprio la Aventador, pesantissima eredità che la Revuelto si porta a bordo. Riuscirà a distinguersi? Insomma sarà davvero un toro imbizzarrito e indomabile come quello al quale il suo nome fa riferimento, che durante le corride saltava sul pubblico senza ritegno? Proprio il nome, vi comunica davvero tutta la ferocia che vuole trasmettere? Insomma, se il nome Urus sembra una malattia venerea, Revuelto mi suona come un ballo tribale d’altri tempi; ma poco importa.

Lamborghini Revuelto

La seconda provocazione la muovo nei confronti di tutti gli appassionati. Quanto di italiano vedete in questa Lambo? Lambo è davvero italiana, bolognese, o è ormai un semplice distaccamento performante di Ingolstadt? Presto ne parlerò in modo più approfondito perché ho al momento idee contrastanti, ma voi, beh, voi dovete dirmi cosa ne pensate. Eh no, questa non è la solita Aventador in una delle sue edizioni speciali. Questa è una creatura infernale del tutto nuova.

Ermanno Ceccherini

Quando è tempo di presentazioni sono sempre un po’ perplesso. Presentarsi può essere una banalità, una prassi semplice e quasi automatica se la si fa istintivamente e senza troppi pensieri. Pensate a quando vi presentate con qualcuno e 10 secondi dopo nessuno dei due ricorda il nome dell’altro. Ma se la presentazione ha un significato più profondo e fa parte di una relazione che si spera essere poi duratura, allora le difficoltà salgono. Ed è questo il caso. Ma va fatta, e allora... Mi presento. Il mio nome è Ermanno è la prima cosa da sapere su di me è che ho un’insaziabile fame... di motori. Ricordo nitidamente il momento in cui questa mia passione è sbocciata. Ero lì, avevo poco meno di 3 anni, e le gambe di mio padre erano il collegamento tra me e una sgargiante Fiat Coupè 16v Turbo. Tenevo con forza lo sterzo tra le mani ed ero affascinato da quel mondo tanto vicino quando misterioso. Qualche anno dopo mi ritrovavo in sella alla mia prima motocicletta, una pitbike, di quelle che si mettono in mano ai ragazzini, e io, poco più che poppante mi troviamo nuovamente difronte a un amore incondizionato per qualcosa che non conoscevo. Sono bastati pochi metri per capire che anche il mondo delle due ruote faceva parte di me; altrettanti per rendermi conto che l’asfalto ha una consistenza tale da non lasciare scampo alla pelle. Primo giorno, prima caduta, primi incoraggiamenti da chi oggi mi guarda da lassù a risalire in sella. E così ho fatto. Da allora non ho più assaggiato l’asfalto, ma continuo ad assaporare il vento in faccia e quel senso di libertà che solo le due ruote sanno darmi. Una decina di anni dopo sono arrivati i 18. Li aspettavo con ansia ma solo perché sapevo che con loro sarebbe arrivata la patente. Tra le mani una MiTo con così pochi cavalli da far sembrare la Coupè una supercar, eppure la legge non mi permetteva di guidare altro. Gli anni passano, e oggi, che ne ho 26, di auto e moto ne ho viste e provate parecchie. Ho sviluppato nel tempo uno strano senso critico. E per critico non intendo tanto la capacità di giudicare quanto piuttosto una ingombrante vena polemica che spesso mi spinge a gettare fango sulle auto moderne. Sarà forse perché tra le mani ho sempre qualche intrigante youngtimer? Chissà, questa è un’altra storia. Questa è una parte di me, tanto altro lo leggerete nei vari articoli. Benvenuti su Piedi Pesanti !

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