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Yaris Cross Hybrid: la Toyota completa la sua vasta gamma

Toyota dimostra ancora una volta la sua capacità di fiutare come poche il mercato e ci presenta la Yaris Cross Hybrid. La notizia era nell’aria e non stupisce chi sa che i suv sono la priorità di ogni costruttore e ben venga se strizzano l’occhio all’ecologia. Toyota ha pensato che partendo interamente dalla Yaris sarebbe stato possibile sviluppare questa Yaris Cross a costi relativamente contenuti. Le due condividono infatti la piattaforma TNGA-B, le motorizzazioni, i sistemi ibridi, e numerose componenti. Chiaramente a cambiare sono le dimensioni. La Yaris Cross Hybrid è più massiccia della “normale” ma soprattuto più alta e con delle linee più muscolose e aggressive.

Yaris Cross Hybrid

L’aspetto da grintosa ragazza di campagna sono enfatizzate da numerose “protezioni” in plastica nera che fanno da contrasto cromatico con la carrozzeria. Il frontale più lavorato conferma le sensazioni precedenti senza stravolgere ciò che siamo abituati a vedere sulla Yaris berlina. Gli interni sono del tutto identici alla sua sorella minore con sistemi di infotelematica evoluti e ricchi di ogni funzione. Un abitacolo accogliente ne farà un’ottima compagna anche per viaggi più lunghi del solito. Manco a dirlo parola d’ordine ibrido. Toyota per prima ha sempre creduto in questa tecnologia e non vuole rinunciarci neanche in questa occasione.

Yaris Cross Hybrid

Il 1.5cc tre cilindri a benzina eroga 91 cavalli che diventano 116 grazie a ben due motori elettrici. Il primo gestisce l’avviamento, il secondo invece si unisce nelle performance e nella riduzione dei consumi al termico. Questa unità è capace di 79 “cavalli elettrici” e lavora insieme al 1.5 grazie ad una trasmissione CVT specifica per il modelli ibridi e denominata e-CVT. Anche i più avventurosi troveranno la Yaris adatta ai loro scopi purché non abbiano esigenze da fuoristrada duro e puro. È infatti disponibile anche con la trazione 4×4 denominata AWD-i.  In questo caso i fondi sconnessi o viscidi vengono affrontati grazie all’aiuto di un secondo motore elettrico che (a parità di potenza totale) spinge le ruote posteriori.

Yaris Cross Hybrid

Anche alla voce sicurezza la Yaris Cross Hybrid risponde presente e mostra i documenti della Yaris normale. I sistemi di guida autonoma di secondo livello trovano manforte nei classici radar, telecamere e sensori, nonché negli immancabili ADAS. Se la vedrà da metà 2021 con agguerritissime rivali come Ford Puma, Nissan Juke e perchè no, forse in futuro anche Smart suv di cui abbiamo parlato qui. I prezzi dovrebbero partire da 25 mila euro, il che la rendono adatta a molti che vogliono avvicinarsi al mondo ibrido senza rinunciare ai troppo modaioli suv.

Yaris Cross Hybrid

Con questa Yaris Cross Hybrid Toyota chiude il cerchio delle suv per quasi tutte le “tasche” e le esigenze. In gamma ha infatti le sorelle ibride RAV4 e C-HR che accoglieranno l’ultima piccola arrivata. Auto da Piedi Pesanti? Non proprio, ma di certo ha il suo perché, soprattutto in questo mercato che vede le vendite dei suv sempre alle stelle.

Ermanno Ceccherini

Quando è tempo di presentazioni sono sempre un po’ perplesso. Presentarsi può essere una banalità, una prassi semplice e quasi automatica se la si fa istintivamente e senza troppi pensieri. Pensate a quando vi presentate con qualcuno e 10 secondi dopo nessuno dei due ricorda il nome dell’altro. Ma se la presentazione ha un significato più profondo e fa parte di una relazione che si spera essere poi duratura, allora le difficoltà salgono. Ed è questo il caso. Ma va fatta, e allora... Mi presento. Il mio nome è Ermanno è la prima cosa da sapere su di me è che ho un’insaziabile fame... di motori. Ricordo nitidamente il momento in cui questa mia passione è sbocciata. Ero lì, avevo poco meno di 3 anni, e le gambe di mio padre erano il collegamento tra me e una sgargiante Fiat Coupè 16v Turbo. Tenevo con forza lo sterzo tra le mani ed ero affascinato da quel mondo tanto vicino quando misterioso. Qualche anno dopo mi ritrovavo in sella alla mia prima motocicletta, una pitbike, di quelle che si mettono in mano ai ragazzini, e io, poco più che poppante mi troviamo nuovamente difronte a un amore incondizionato per qualcosa che non conoscevo. Sono bastati pochi metri per capire che anche il mondo delle due ruote faceva parte di me; altrettanti per rendermi conto che l’asfalto ha una consistenza tale da non lasciare scampo alla pelle. Primo giorno, prima caduta, primi incoraggiamenti da chi oggi mi guarda da lassù a risalire in sella. E così ho fatto. Da allora non ho più assaggiato l’asfalto, ma continuo ad assaporare il vento in faccia e quel senso di libertà che solo le due ruote sanno darmi. Una decina di anni dopo sono arrivati i 18. Li aspettavo con ansia ma solo perché sapevo che con loro sarebbe arrivata la patente. Tra le mani una MiTo con così pochi cavalli da far sembrare la Coupè una supercar, eppure la legge non mi permetteva di guidare altro. Gli anni passano, e oggi, che ne ho 26, di auto e moto ne ho viste e provate parecchie. Ho sviluppato nel tempo uno strano senso critico. E per critico non intendo tanto la capacità di giudicare quanto piuttosto una ingombrante vena polemica che spesso mi spinge a gettare fango sulle auto moderne. Sarà forse perché tra le mani ho sempre qualche intrigante youngtimer? Chissà, questa è un’altra storia. Questa è una parte di me, tanto altro lo leggerete nei vari articoli. Benvenuti su Piedi Pesanti !

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