Non fa più notizia leggere le performance delle Porsche 911 Carrera S. Il marchio tedesco anno dopo anno rinnova la sua formula vincente e la sottopone alla cortese attenzione degli appassionati che continuano ad amare le iconiche sportive. Fa però scalpore apprendere che Porsche, contrariamente ad altri marchi, mantiene fede al suo DNA. Qualche settimana fa parlandovi delle 911 Turbo S avevamo fatto delle riflessioni simili che potete leggere in questo articolo. Oggi però le protagoniste sono le “nuove” Porsche 911 Carrera S e Carrera 4S.

Potremmo parlarne a lungo ma l’articolo sarebbe troppo simile a quello delle Turbo S e allora abbiamo deciso di menzionare le novità che ci hanno ingolosito maggiormente. Una su tutte la presenza di un cambio manuale a 7 rapporti. Avete letto bene, manuale. Il marchio di Stoccarda sa come coccolare i suoi “adepti” e la Porsche 911 Carrera S ne è la prova.

Verso l’automazione ma con un tocco “manuale”

In un mondo sempre più “automatizzato” il coraggio di osare ripaga e la critica apprezza questa insolita scelta di Porsche. I rischi sono calcolati. I volumi di vendita del gruppo tedesco testimoniano la possibilità di osare quasi a rischio zero. Inoltre la presenza di base del classico PDK 8 rapporti mette d’accordo anche i più scettici. Significativa però la scelta di proporre come alternativa all’automatico questo manuale senza l’aggiunta di alcun sovrapprezzo.

Porsche 911 Carrera S

Le Porsche 911 Carrera S insomma vogliono prima di tutto accontentare anche i puristi e da qualche tempo ciò è evidente negli intenti di Porsche come testimonia la maniacale attenzione del reparto Porsche Classic di cui vi parliamo qui. Le ultime arrivate sapranno farsi rispettare al suon di prestazioni, divertimento ed equilibrio. I tedeschi non vogliono però farsi mancare proprio nulla. Consapevoli di aver di fronte una clientela sempre più esigente includono in questa versione il pacchetto Sport Chrono senza richiedere “altro denaro”. Questo pacchetto dichiara nel nome le sue intenzioni e porta in dote oltre al classico cronometro delle chicche meccaniche e tecnologiche.

Cambio manuale Porsche

Nello specifico parliamo di supporti motore attivi, rev-matching in scalata (ovvero una sorta di doppietta automatica), uno specifico indicatore per la temperatura e pressione degli pneumatici, e un differenziale autobloccante meccanico. Tutte leccornie che faranno felici gli appassionati e che unite all’applicazione App Track Precision e al selettore PSM sullo sterzo rendono questa Porsche 911 Carrera S davvero completa.

Una Porsche 911 Carrera S che non si fa mancare nulla

Non manca inoltre lo Smartlif (a richiesta) . Questo alza il muso dell’auto ricordando attraverso il GPS i punti in cui precedentemente era stata usata questa funzione. Sicuramente tutte queste “diavolerie” modificano e migliorano l’esperienza d’uso che diventa più appagante e divertente di quanto non lo fosse precedentemente.

Porsche 911 Carrera S

Le prestazioni rimangono di grande interesse. La Porsche 911 Carrera S scatta da 0-100 km/h in 4,2 secondi e raggiunge i 308 km/h. L’asticella alla voce “scatto” scende solo di poco ed è una buona notizia. La versione con PDK infatti raggiunge i 100 in 3.6 secondi. Alcuni potrebbero storcere il naso, 6 decimi in fondo sono 6 decimi ma nella vita di tutti i giorni, salvo essere dei “piloti da semaforo” o professionisti della pista, questo ritardo conta poco.

Ruota tutto intorno a 6 decimi di secondo

E forse, 6 decimi sono il prezzo da pagare per godere a pieno del cambio manuale che innegabilmente di dimostra più divertente e soprattutto coinvolgente del PDK. Certo, dimenticatevi cambiate fulminee e l’effetto auto da Formula 1, ma se ciò non vi interessa questa è la scelta che fa per voi. I più attenti noteranno inoltre che la versione manuale, proprio in virtù di questa soluzione rispetto all’automatico, perde circa 45kg.

Porsche 911 Carrera S

Insomma questa Porsche 911 Carrera S conferma ancora una volta il potenziale quasi infinto del marchio tedesco nel sapersi continuamente rinnovare anche guardando al passato e alla tradizione.  Avere tra le mani una vettura così equilibrata è sicuramente un sogno per molti, e poter godere di tale equilibrio con un ottimo manuale è il massimo.

cambio manuale porsche

Chi ci segue sa che non sono un grande fan del marchio di Stoccarda. Ciò nonostante non so rimanere impassibile al cospetto di questa notizia. Ogni appassionato sa che un buon manuale sull’auto giusta è sempre una scelta da fare. Ecco allora che invito virtualmente tutti i fan di Porsche a valutare questa soluzione. Capisco che non sia alla moda e neanche “friendly use” come l’automatico, ma nei momenti grigi potrete contare sulla vostra 911 Carrera S rigorosamente manuale.

Ermanno Ceccherini

Quando è tempo di presentazioni sono sempre un po’ perplesso. Presentarsi può essere una banalità, una prassi semplice e quasi automatica se la si fa istintivamente e senza troppi pensieri. Pensate a quando vi presentate con qualcuno e 10 secondi dopo nessuno dei due ricorda il nome dell’altro. Ma se la presentazione ha un significato più profondo e fa parte di una relazione che si spera essere poi duratura, allora le difficoltà salgono. Ed è questo il caso. Ma va fatta, e allora... Mi presento. Il mio nome è Ermanno è la prima cosa da sapere su di me è che ho un’insaziabile fame... di motori. Ricordo nitidamente il momento in cui questa mia passione è sbocciata. Ero lì, avevo poco meno di 3 anni, e le gambe di mio padre erano il collegamento tra me e una sgargiante Fiat Coupè 16v Turbo. Tenevo con forza lo sterzo tra le mani ed ero affascinato da quel mondo tanto vicino quando misterioso. Qualche anno dopo mi ritrovavo in sella alla mia prima motocicletta, una pitbike, di quelle che si mettono in mano ai ragazzini, e io, poco più che poppante mi troviamo nuovamente difronte a un amore incondizionato per qualcosa che non conoscevo. Sono bastati pochi metri per capire che anche il mondo delle due ruote faceva parte di me; altrettanti per rendermi conto che l’asfalto ha una consistenza tale da non lasciare scampo alla pelle. Primo giorno, prima caduta, primi incoraggiamenti da chi oggi mi guarda da lassù a risalire in sella. E così ho fatto. Da allora non ho più assaggiato l’asfalto, ma continuo ad assaporare il vento in faccia e quel senso di libertà che solo le due ruote sanno darmi. Una decina di anni dopo sono arrivati i 18. Li aspettavo con ansia ma solo perché sapevo che con loro sarebbe arrivata la patente. Tra le mani una MiTo con così pochi cavalli da far sembrare la Coupè una supercar, eppure la legge non mi permetteva di guidare altro. Gli anni passano, e oggi, che ne ho 26, di auto e moto ne ho viste e provate parecchie. Ho sviluppato nel tempo uno strano senso critico. E per critico non intendo tanto la capacità di giudicare quanto piuttosto una ingombrante vena polemica che spesso mi spinge a gettare fango sulle auto moderne. Sarà forse perché tra le mani ho sempre qualche intrigante youngtimer? Chissà, questa è un’altra storia. Questa è una parte di me, tanto altro lo leggerete nei vari articoli. Benvenuti su Piedi Pesanti !

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